domenica 23 settembre 2012

Sallusti Libero, in non libera stampa di Licia Satirico

Sallusti Libero, in non libera stampa «: "C’è qualcosa di mostruoso nell’insofferenza della nostra classe politica verso una cronaca per lo più “amica” e una satira vista come volgare e sessista, se non insopportabilmente partigiana. I disegni di legge bavaglio, i ventilati provvedimenti anti-blog e persino le censure per le vignette sui ministri sono l’emblema di un Paese dove Libero è solo il titolo, nemmeno ironico, di una testata giornalistica schierata. L’inasprimento del rapporto tra giustizia e informazione risente poi, forse più che mai, di una campagna d’odio portata avanti, proprio grazie a giornalisti come Sallusti, contro la magistratura a delinquere da editori che erano politici che erano imputati: un circolo vizioso che ha avvelenato non solo i rapporti tra poteri dello Stato, ma prima ancora la nostra libertà di opinione e l’esigenza di pluralismo. Troviamo strano che un giornalista possa affrontare il carcere, ma non che scriva obbedendo a un padrone."

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