martedì 30 aprile 2013

Schiavi Uniti di Benetton di Anna Lombroso

Schiavi Uniti di Benetton:
Serpeggia un sottile veleno, un’ansia suicida nel dinamismo dei signori del profitto, nella loro libera circolazione di iniziativa, merci e schiavitù portata in giro con la stessa protervia con la quale esportano il loro aiuto umanitario a suon di bombe. E toglie libertà a quelle donne a Dacca, ma anche a loro, che sono tanto abituati alla servitù dell’accumulazione, da non accorgersene. Si sa l’avidità è cieca, e come nella parabola vanno verso il precipizio, trascinando paesi, popoli, ragazzini, quelli che cuciono scarpe e quelli che un tempo se le potevano permettere.
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Schiavi Uniti di Benetton di Anna Lombroso

Schiavi Uniti di Benetton:
Serpeggia un sottile veleno, un’ansia suicida nel dinamismo dei signori del profitto, nella loro libera circolazione di iniziativa, merci e schiavitù portata in giro con la stessa protervia con la quale esportano il loro aiuto umanitario a suon di bombe. E toglie libertà a quelle donne a Dacca, ma anche a loro, che sono tanto abituati alla servitù dell’accumulazione, da non accorgersene. Si sa l’avidità è cieca, e come nella parabola vanno verso il precipizio, trascinando paesi, popoli, ragazzini, quelli che cuciono scarpe e quelli che un tempo se le potevano permettere.
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lunedì 29 aprile 2013

L’eversione del governissimo di Anna Lombroso

L’eversione del governissimo:
Non ho mai pensato che alla loro eversione si sia autorizzati a rispondere con la violenza, la guerra è mestiere loro, chi ci ha provato in passato ha distrutto vite e speranza di intere generazioni che hanno pagato la loro sprezzante indifferenza a ragione, interesse generale o sostegno popolare. Ma quelli che oggi, nel dare la fiducia a un governo che non ha la nostra fiducia, ci ammoniscono che le parole sono pietre, ricordino che i sassolini possono essere potenti, fermano ingranaggi, entrano nelle loro scarpe, armano le fionde di uomini soli e a volte una fionda fa più di una pistola.
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Zia Arenula e le donne di Licia Satirico | Torte Scorrevoli

Zia Arenula e le donne | Torte Scorrevoli: "Le nostre strane quote rosa sono il riflesso di politiche del lavoro che penalizzano la donna e precarizzano la sua vita in ogni aspetto.
Sono il riflesso di un welfare che ha distrutto l’assistenza alla maternità, condannando la maggior parte di noi – ora come un tempo non troppo lontano – a scegliere tra lavoro e famiglia."

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domenica 28 aprile 2013

“Niente fu”.. dopo i colpi la sparatoria di scemenze di Alberto Capece Minutolo

“Niente fu”.. dopo i colpi la sparatoria di scemenze |: "i carabinieri presenti alla sparatoria sembrano i veri politici.  ”E’ il gesto di un disperato. I politici non lo sanno che vuol dire prendere 800 euro al mese, entrare in un negozio e non poter comprare nulla a tuo figlio… Ecco cosa succede se non lo sanno” dice uno di loro. E un altro di fianco sussurra: “E’ una guerra tra poveri…”. Loro lo sanno, avvertono le scosse del vulcano, ma i signori rinchiusi al Quirinale per la cerimonia sembrano invece soddisfatti della loro abilità, contenti per aver trovato la quadra della loro stessa sopravvivenza. "

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Nuovo governo, famiglie e famigli di Anna Lombroso

Nuovo governo, famiglie e famigli:
nel rispetto dei Lari, sono state premiate le “famiglie”, in senso proprio e quelle allargate, le cerchie di sempre, inamovibili e irremovibile, che hanno infatti promosso l’ascesa irresistibile di un loro delfino, finalmente diventato numero uno per appagarne desideri, ambizioni, per tutelarne rendite e privilegi.
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R-ESISTENZA: Utility di Rita Pani

R-ESISTENZA: Utility:

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venerdì 26 aprile 2013

Politica streaminzita di Anna Lombroso

Politica streaminzita:
Io invece non ne godo affatto. A differenza di Renzi, non mi accontento che Berlusconi vada in pensione, lo preferisco in tribunale e poi, se ne vengono riconosciute le colpe, in galera. Almeno per quanto riguarda il fronte giudiziario, perché su quello politico, morale e democratico sono meno sobria ed equilibrata. E anche sugli altri “oggetti” sui quali si erano esercitati i tentativi di tirannicidio, senza spargimento di sangue ma irrevocabili. 
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Politica streaminzita di Anna Lombroso

Politica streaminzita:
Io invece non ne godo affatto. A differenza di Renzi, non mi accontento che Berlusconi vada in pensione, lo preferisco in tribunale e poi, se ne vengono riconosciute le colpe, in galera. Almeno per quanto riguarda il fronte giudiziario, perché su quello politico, morale e democratico sono meno sobria ed equilibrata. E anche sugli altri “oggetti” sui quali si erano esercitati i tentativi di tirannicidio, senza spargimento di sangue ma irrevocabili. 
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martedì 23 aprile 2013

Le bacchettate di Re Giorgio. Fanno male … ma solo a noi di Anna Lombroso

Le bacchettate di Re Giorgio. Fanno male … ma solo a noi |: "Così bacchettando tutti ha finito per non bacchettare nessuno.

Ma una parola serpeggiava maligna: responsabilità. Che come è noto è quella cui fanno più ricorso quelli che parlano con il “voi” , declinando oneri personali, attribuendo acrobaticamente il peso ad altri, caricando su altre spalle il macigno delle colpe e il conseguente risarcimento, così come si fa con i cosiddetti eventi naturali. E come per le alluvioni, le frane, gli accadimenti chi colpiscono il Paese a pagare saremo noi."

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Si sta come d’autunno / sugli alberi le spoglie di Alberto Capece Minutolo

Si sta come d’autunno / sugli alberi le spoglie |:
Ora abbiamo un regime che si regge  su un non partito come il Pdl,  su un partito esploso come il Pd e su un movimento che non sa che pesci pigliare come il M5s,  con una sinistra residuale la cui unica espressione parlamentare vagola tra cantieri e tentazioni di scucire qualche posto. Insomma siamo una Repubblica presidenziale la cui unica possibilità e ambizione è quella di lasciare intatto il pilota automatico della troika. L’unica Repubblica il cui governo reale è fuori dal suo territorio.
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Si sta come d’autunno / sugli alberi le spoglie di Anna Lombroso

Si sta come d’autunno / sugli alberi le spoglie |: "Ora abbiamo un regime che si regge  su un non partito come il Pdl,  su un partito esploso come il Pd e su un movimento che non sa che pesci pigliare come il M5s,  con una sinistra residuale la cui unica espressione parlamentare vagola tra cantieri e tentazioni di scucire qualche posto. Insomma siamo una Repubblica presidenziale la cui unica possibilità e ambizione è quella di lasciare intatto il pilota automatico della troika. L’unica Repubblica il cui governo reale è fuori dal suo territorio."

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MUORE LA BUONA ERMELINDA… E A PAGANINE COMINCIA LA RESISTENZA ! DI GIANLUCA BELLENTANI | Il Malpaese

MUORE LA BUONA ERMELINDA… E A PAGANINE COMINCIA LA RESISTENZA ! di GIANLUCA BELLENTANI  | Il Malpaese


Paganine divenne cosi’ un punto nevralgico della Resistenza, uno di quei punti strategici per i rifornimenti dalla pianura alla montagna. Sino alla fine della guerra, tutti gli abitanti , vecchi donne e bambini si prodigarono nella lotta al fascismo. Paganine diede altri martiri alla causa : Partigiani che morirono in montagna ma mai piu’ nessun civile.
Ecco chi erano i repubblichini : non chi ando’ dalla parte sbagliata di chi alla fine perse la guerra ma infami che usarono inaudite violenze contro i propri connazionali. Quindi se alla fine della guerra tanti furono giustiziati, furono sempre troppo pochi e ottennero solo cio’ che meritavano… E siccome la storia e’ fatta anche di luoghi e di persone sconosciute, ricordiamo Paganine e la buona Ermelinda che, grazie al suo involontario sacrificio, contribui’ ad accendere la fiamma della Resistenza in quel piccolo borgo. Un buon 25 aprile a tutti !!
 Gianluca Bellentani

lunedì 22 aprile 2013

Mausoleo Graziani: Nicola Zingaretti blocca i finanziamenti regionali

Mausoleo Graziani: Nicola Zingaretti blocca i finanziamenti regionali:
Bravissimo Zingaretti.....un taglio netto contro quella tamarra fascista della polverini e dei fascistoni che amministrano il comune di Affi.
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Silvio burlesque, Giorgio grotesque di Alberto Capece Minutolo

Silvio burlesque, Giorgio grotesque |: "Si l’emergenza c’è stata, ma solo per i  modi paradossali e tragicomici con cui si è dovuti arrivare a un assetto già contrattato. Il Cavaliere in festa e ill Pd diroccato per non essere stato in grado di eleggere il migliore dei suoi, questa sordida imitazione della Repubblica di Weimar, sono di uno squallore inarrivabile. Ora allestiranno il secondo atto in copione: lo stato di eccezione per manomettere la Costituzione e altri diritti, ma non si accorgono che la situazione è talmente eccezionale che saranno loro ad essere spazzati via."

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I cavalieri dell’ipocrisia di Anna Lombroso

I cavalieri dell’ipocrisia |:
Però voglio essere ottimista magari i “saggi”, i facilitatori, il presidente bis, i riedificatori post rottamatori, i pasticciocrati perfezioneranno le mie ipotesi, magari riusciamo a fare breccia nella loro impermeabile e cialtrona tracotanza, magari la prossima volta dichiarano ineleggibili i candidati che cominciano per B.
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domenica 21 aprile 2013

Alan Parsons Project - Sirio-Eye in the sky - (complete)

- Alan Parsons Project - Sirius -

Gli impresentabili di Anna Lombroso

Gli impresentabili |:
E se invece si ha la fortuna di detenere un frammento di potere o di privilegio, per non ascoltare, per coprire le voci degli altri, si strepita nei salotti televisivi, in Parlamento, si grida perfino twittando. E se l’urlo vien su dal basso, se è quello della disperazione, della rabbia, allora bisogna zittirlo, perché è barbaro, è bestiale, è arcaico, ci fa fare brutta figura all’estero e penalizza gli investimenti.
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Il silenzio della vergogna di Anna Lombroso

Il silenzio della vergogna |: "All’anima della modernità, dei leader smart, della comunicazione cinguettata, della digitalizzazione e della semplificazione via banda larga, delle card, del Cud online, dell’obbligo di bancomat, se appena appena si sentono controllati, loro, che aspirano a entrare nelle nostre vite per spogliarle, manometterle, deciderne modalità, esigenze e inclinazioni, ecco che si sentono insidiati, minacciati, e hanno paura e si confrontano con la vulnerabile debolezza dei loro pensieri, delle loro effimere convinzioni, delle loro labili persuasioni."

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sabato 20 aprile 2013

Le notti dei lunghi bordelli di Anna Lombroso

Le notti dei lunghi bordelli:
Non piango sulla fine del Pd, come non ho gioito alla sua nascita, quando nel “mausoleo” del lavoro, cacciato in soffitta insieme a ideali e lotte, ridotto a stanca memoria come i diritti, venne rotto volontariamente il patto, non con i militanti, non con gli elettori, ma con i cittadini, sequestrando le facoltà decisionali nelle mani della dirigenza per traslato, dell’esecutivo, interrompendo, insieme alla comunicazione, umiliando la partecipazione, intercettando i flussi, anche quelli finanziari, così da sgretolare l’edificio organizzativo, i luoghi, le piazze, gli appuntamenti quelli del ragionare insieme e del riconoscimento, promuovendo la rappresentazione al posto della rappresentanza. 
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martedì 16 aprile 2013

Cordoglio e pregiudizio di Alberto Capece Minutolo

Cordoglio e pregiudizio |: "giuro saprei sopportare persino l’agglutinazione retorica di conduttori in veste di prefiche e inviati che ripetono in televisione ciò che altre televisioni dicono. E’ un giorno che non vedrò perché oggi è già gran cosa che la notizia venga data o che compaia in venti righe sui giornali. Ma invece se ci sono due morti alla maratona di Boston ecco che ci tocca per almeno ventiquattro ore vedere la stessa scena, sentire le stesse cose  e apprendere che una manifestazione sportiva di cui al 90% di noi non frega una minchia è invece un rito di vitale importanza per l’occidente."

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lunedì 15 aprile 2013

Non ci sono più i 18 aprile di una volta di Anna Lombroso

Non ci sono più i 18 aprile di una volta:
Eppure proprio come allora c’è bisogno di idee di sinistra, di riconoscimento e appartenenza intorno a convinzioni egualitarie, in tempi di disuguaglianze sempre più inique, di autodeterminazione, in tempi di un autoritarismo sempre più perentorio ed esplicito, di libertà, in tempi di licenza da regole e leggi che la impoveriscono manomettono. La crisi della “relazione operativa tra idee e partiti, l’indole del ceto dirigente a sfumare il ruolo identificativo degli ideali e dei diritti, non devono frantumare la nostra aspirazione a stare dalla parte giusta.
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domenica 14 aprile 2013

Pale sul Duomo, oltraggio al paesaggio di Anna Lombroso

Pale sul Duomo, oltraggio al paesaggio |:
Le regioni del Mezzogiorno sono state occupate militarmente, ora la “penetrazione” si sposta più su, sale verso territori affamati di energia,   che beneficiano di rose dei venti pigre e riottose magari, ma di significativa insolazione. E’ negli anni si è dispiegata una strategia ben poco rassicurante in favore dell’energia del vento, lungo tutti di governi Berlusconi ed oltre, promossa in primo luogo dal Ministro Matteoli, del quale  nessuno avrebbe sospettato l’amore per il nostro patrimonio artistico, che difese la proliferazione indiscriminata di pale con la frase ormai proverbiale, pronunciata in assise europee: non siamo mica la Germania, l’Italia non può permettersi il fotovoltaico. Mica vorrete piazzare i moduli sul Colosseo o Palazzo Strozzi. 
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Silvio Cocaina di Alberto Capece Minutolo

Silvio Cocaina |:
man mano che Silvio entra in circolo e  distrugge l’economia, l’etica, la convivenza, il buon gusto più hai bisogno delle sue rassicurazioni. Alla fine ti ritrovi dentro un ufficio postale per il rimborso dell’imu e nemmeno chiamano gli infermieri: sanno che presto creperai per overdose. Ci sarebbe bisogno di una disintossicazione lunga e profonda, di una nuova speranza, di nuove ragioni, ma purtroppo per molti anni l’unica cura proposta dalle opposizioni non è stato il lavoro, un diverso patto sociale, un progetto che coinvolgesse, una società più giusta, ma il metadone e una qualche dose di punitività ispirata a San Patrignano  Sempre una dipendenza,  forse più controllata, non soggetta ad arresto, ma nulla di realmente diverso: un purgatorio artificiale, invece  dell’illusorio paradiso. Così quando il pusher si riaffaccia all’angolo televisivo, trovi di nuovo la fila per la solita dose.
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sabato 13 aprile 2013

L’Europa dei disoccupati e della regressione di Anna Lombroso

L’Europa dei disoccupati e della regressione |: "Pare che oggi la forma più diffusa e sofisticata di controllo sociale siano invece la minaccia e il ricatto del non-lavoro, della disoccupazione, della precarietà, dell’incertezza, incertezza della stabilità, del salario, del luogo, della durata in una gamma infame e poliedrica di estorsioni, costrizioni, intimidazioni che minano la forza, la resistenza e la dignità e agitate in nome della crescita, della modernità, della profittevole competizione, per celare autoritarismo, sopraffazione, barbarie."

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Matrimoni gay, il mal francese di Giovanardi di Anna Lombroso

Matrimoni gay, il mal francese di Giovanardi |:
La verità è che esiste un disegno di negazione e cancellazione dei diritti, tutti indistintamente. A cominciare da quelli del lavoro, per ridurre i lavoratori in eserciti precari, in perenne mobilità al servizio di una padronato rapace. E quelli all’ambiente, alle risorse e ai beni comuni, alla salute, all’istruzione, alla bellezza, alla conoscenza, all’informazione, alla rete, grazie a continue e progressive riduzioni e restrizioni tutte mirate a circoscrivere sovranità e libertà. Quella nostra libertà che rappresenta per il potere il vero tabù, la vera minaccia che si declini come libertà di parola, di espressione, d’amore.


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R-ESISTENZA: Onlain di Rita Pani

R-ESISTENZA: Onlain:


Siamo il paese di Pasolini e Berlinguer, mi sento spesso dire con quella rabbia orgogliosa che alcuni di noi conservano; ed è vero, quanto è vero che siamo il paese di Vanna Marchi, quel tizio di Arcore, bossi e maroni, borghezio o calderoli. Venditori di pozioni magiche per allungare il pene, per avere la secessione, per essere ricchi, per essere impuniti, per curare il cancro – non lo posso proprio scordare – e talvolta anche per essere immortali.
L’Italia è il posto dove onlain non è un’invenzione di due proprietari di marchio, ma un’operazione vecchia quanto il cucco, che va avanti da anni, da tutti quelli in cui a botte di televisione, si è educato un popolo all’ignavia e alla comodità. Lo si faceva con SMS, con il telefono poi col tasto verde del telecomando, e dopo solo con un click. 


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mercoledì 10 aprile 2013

Bufera sulle primarie, quando la democrazia è rom di Anna Lombroso

Bufera sulle primarie, quando la democrazia è rom |: "L’Alicata si è dimessa, ma il Pd dovrebbe forse dismettere l’aggettivo democratico, se ne ha tollerato l’usurpazione e l’abuso commessi dai suoi dirigenti, in questo e in altri casi. E collaborando a un nuovo subdolo totalitarismo che ai rom piu’ che ad altri,  ricorda quelli del passato,  se nei gorghi di una società  solo apparentemente “confortevole, levigata,  ragionevole, democratica “  si sviluppa  quotidianamente  l’insensatezza,  si sperimenta lo sfruttamento senza il profitto e il lavoro senza il prodotto, dove si giustifica la punizione senza il reato,  dove si legittima l’emarginazione e si stabilisce, per legge e  per riforma, l’esclusione dai diritti."

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lunedì 8 aprile 2013

Thatcher, lei riposa in pace, noi no di Alberto Capece Minutolo

Thatcher, lei riposa in pace, noi no |:
la Iron Lady che fu battezzata così non dagli inglesi, ma da un giornale dell’odiata Unione Sovietica. E’ a lei, in comunione con Reagan, che si deve quel modello misto di conservatorismo e liberismo, destinato col tempo e senza correzioni di rilievo a dare il frutti finali che conosciamo. Per la verità Margaret Thatcher è forse meglio rappresentata dal soprannome che le venne affibbiato dagli inglesi durante la sua prima esperienza di governo:  ”Thatcher, the milk snatcher”, la ruba latte. Nel ’70, giunta ad essere ministro del’istruzione, come primo provvedimento pensò di abolire il latte gratuito per i bambini dai 7 agli 11 anni. Al successivo turno elettorale fu trombata, ma si diede da fare per diventare capo del partito conservatore e di lì tentare il balzo per Downing Street. Le riuscì nel ’79, ma in fondo rimase sempre una ruba latte, una pioniera di quelle politiche di disuguaglianza che da allora hanno continuato a macinare il loro grano.
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Il ministro chiagne e fotte di Anna Lombroso

Il ministro chiagne e fotte di Anna Lombroso

In un anno ha compiuto la missione di radicare nel nostro Paese due fenomeni strettamente collegati: il lavoro atipico e l’economia informale, due eufemismi pr definire la precarietà e le attività svolte al di fuori di qualsiasi legge che regoli le produzioni, in assenza di diritti e protezione sociale. La sua incombenza consisteva nel rendere legale un sistema di relazioni industriali irregolare, illegittimo, immorale ed incivile, quello ampiamente applicato dal loro manager di riferimento e dai suoi colleghi, infastiditi dalle ingerenze della “giustizia” comunista, disturbati nell’esercizio della loro libera iniziativa da lacci e laccioli, ostacolati nella loro prepotenza dalla rivendicazione di conquiste ottenute in decenni dalle classi lavoratrici.

sabato 6 aprile 2013

L’Aquila: smart city, grande inganno di Anna Lombroso

L’Aquila: smart city, grande inganno |:
Nel 2009 la tracotanza spregiudicata del premier oscurò competenze, professionalità, storia e cultura, annullando la presenza e il contributo di strutturisti, architetti, urbanisti, restauratori di ogni materiale, snaturando anche la parola “ricostruzione”, cancellando le figure storiche di sovrintendenti e tecnici, grazie alla latitanza non certo involontaria del ridicolo Bondi, colpevolmente assente quanto lo spettro contemporaneo di Ornaghi.
Oggi dopo 4 anni, si conferma la permanenza del provvisorio, affidandola all’utopia provinciale delle Smart City, alla benevolenza bigotta dell’Ue che erogherebbe finanziamenti in cambio dell’ubbidienza all’approccio Ocse-Università di Groeningen. Un documento di intenti che si accredita come un capolavoro dell’incultura modernista, dimentico della Carta di Gubbio, la Bibbia del restauro nata proprio da noi, per discernere tra «monumenti» da conservare ed «edilizia minore» da demolire, per realizzare una Disneyland della ricostruzione o una Las Vegas della memoria urbana, con le sole facciate, come quinte teatrali, a nascondere l’oblio di una città o la creazione di un insediamento artificiale.
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R-ESISTENZA: Povero Pacciani, che non ha più occhi per piangere di Rita Pani

R-ESISTENZA: Povero Pacciani, che non ha più occhi per piangere:
Ad accontentarci di sentire ed osannare gente che sbraita,contro tutto e contro tutti, ad esigere che venga tolto tutto a tutti, asperare nella “decrescita felice” (come se la miseria potesse davvero donareserenità), a tollerare la schiavitù sempre guardando con occhi torvi allealtrui ricchezze. È una storia che viene da lontano, dai libri neri sulcomunismo che mangiava i bambini e quelli un po’ duri li usava per concimare ilterreno, da Roma ladrona e il sud parassita, (lasciando liberi i fascisti discorrazzare e i leghisti padani di ingrassare). Siamo arrivati a flash mob, chesurclassano o sostituiscono le manifestazioni – vecchiume per nostalgici dellavecchia politica – i comizi non esistono più, meglio uno spettacolo gratuitoche se c’è il cantante è pure più figo.
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giovedì 4 aprile 2013

Facite ammuina di Anna Lombroso

Facite ammuina |:
L’ammuina serve a questo, a non creare le condizioni per il rifiuto politico e istituzionale del rigore, per il rigetto dell’austerità come sistema di governo, per perseguire l’equità come condizione necessaria per la crescita.
C’è da dolersi che nel suo vortice di fare e disfare, nel gioco di prestigio delle distrazioni e delle manipolazioni, il Movimento 5 stelle riveli la scarsa convinzione con cui sostiene le sue parole d’ordine. E si manifesti la debolezza di quell’insieme magmatico che con una stanca formula viene chiamato società civile, ormai inabile non solo a pretendere qualcosa, ma anche a difendere qualcosa, come invece aveva fatto in passato con i referendum, dall’aggressione della voracità della finanza che ha ridotto i governi a semplici agenti d’intermediazione e i partiti a custodi del presente immutabile.
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mercoledì 3 aprile 2013

Nell’angolo | [ciwati]

Nell’angolo | [ciwati]:

Perché nell’angolo, se solo lo volessimo riconoscere, c’è proprio Berlusconi. Che infatti strepita, perché se al Colle andassero Prodi o Rodotà, sostenuti da una larghissima maggioranza condivisa, ma non condivisa con lui, lui non si fiderebbe. Già. Perché noi invece possediamo gli elementi per fidarci di lui. Eccome.
E se poi quel Presidente di cui lui non si fida, desse l’incarico a un premier che andasse in Parlamento sulla base proprio di quella maggioranza che si è formata il 18 aprile, per lui sarebbe un guaio.
Ma cosa volete che sia: nel Pd c’è chi queste cose non le vede.

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lunedì 1 aprile 2013

Immoral suasion di Anna Lombroso

Immoral suasion |:

Compie cent’anni quella tesi feroce, quella teoria elitista, demoralizzante quanto persuasiva, secondo la quale qualsiasi tentativo di dare forma alla partecipazione di massa alle decisioni politiche, non possa sottrarsi al destino aberrante, alla torsione verso l’oligarchia.

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Dieci saggi e un gattopardo al Colle di Anna Lombroso

Dieci saggi e un gattopardo al Colle |: "È proprio il momento di rammentare al “saggio” più estemporaneo della festosa combriccola, Valerio Onida, le parole che ha pronunciato qualche giorno fa: l’ordine costituzionale ha i suoi principi e le sue regole, che nessuno può pensare di violare. Appunto."

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