mercoledì 30 gennaio 2013

CONTINUITA’ INCIVILE | Lucia Del Grosso

CONTINUITA’ INCIVILE | Lucia Del Grosso

 Forse Ingroia pensa ad una “rivoluzione civile” circoscritta alla legalità. Cioè il suo modello di società coincide con il codice penale rigorosamente applicato. Basta che un politico non rubi e non abbia rapporti con la criminalità organizzata (e qui siamo d’accordo tutti) poi può dire la prima cosa che gli passa per il cervello, non importa se è carina o no, può denigrare, può spalare un po’ di fango in faccia, l’importante è che non faccia quello che lo porta davanti ad un magistrato. Credo che faccia un po’ di confusione tra legalità pubblica e moralità pubblica: beh, dovrebbe rendersi conto che il primo concetto non assorbe il secondo. Anzi, il secondo è molto più impegnativo.

Dell'Utri ladro di libri. Il ministero ha fatto da palo?

Dell'Utri ladro di libri. Il ministero ha fatto da palo?:

Ieri questo sconosciuto finlandese si è permesso di entrare pesantemente dentro la campagna elettorale italiana, sostenendo che  ”Berlusconi ha soffocato la crescita dell’Italia” perché “tra agosto e novembre 2011 il governo Berlusconi ha deciso di non rispettare più gli impegni presi in estate con l’Europa e in questo modo ha soffocato la crescita economica italiana”. Ora dopo un anno di rispetto montiano di quegli impegni sappiamo come siamo messi e vediamo in quale disastro sono i Paesi che sono stati sottoposti alla medesima cura. Lo stesso Fmi ha ormai ufficialmente riconosciuto il catastrofico errore commesso e al di là di queste aspersioni di cenere , la realtà della recessione parla da sé.

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Dell'Utri ladro di libri. Il ministero ha fatto da palo? di Anna Lombroso

Dell'Utri ladro di libri. Il ministero ha fatto da palo?:

la Biblioteca statale dei Girolamini a Napoli è una delle biblioteche storiche più gloriose d’Italia, nata dalla passione culturale della congregazione di San Filippo Neri. Che per volontà di Giovan Battista Vico, in essa confluirono i libri di Giuseppe Valletta: pegno vivo di una stagione in cui Napoli era un crocevia del pensiero filosofico europeo e vera capitale della Respublica literaria universale. Che dopo le enormi perdite e trasformazioni di altri fondi librari avutesi nell’Ottocento, era Napoli a possedere ormai quest’unico esempio particolare di biblioteca pubblica di origine preunitaria, coerente nell’architettura e nelle raccolte ospitate.

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Le idee di carta

Le idee di carta:

 I due grandi vecchi, il fondatore di Repubblica e il presidente che gli nega il senato a vita concordano: Monti non è fatto per la politica. I due l’hanno sostenuto perché l’Italia stava andando a fondo, ma come tutti i tardi neofiti, quelli che “scoprono l’amore a settant’anni”, il sobrio professore ha perso la testa e quindi da uomini di mondo ne prendono le distanze.
È proprio vero che spesso i vecchi si incattiviscono, che sono invidiosi e risentiti, che la “metamorfosi sacra” li congela in una livorosa crudeltà: ce lo hanno imposto, lo hanno osannato e adesso lo scaraventano giù dal loro empireo, senza pentimenti, né per il passato néper l’attualità dell’oggi, perché le penitenze spettano a noi. Che ce le meritiamo se li leggiamo e li eleggiamo.


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lunedì 28 gennaio 2013

La memoria del moscerino di Anna Lombroso

La memoria del moscerino:

 E se la Germania nel rivendicare il suo diritto a normalizzarsi nella comunità dei paesi, ha sentito il dovere di interrogarsi sul suo passato come una ferita che proprio perché ancora aperta dovrebbe impedire il ripetersi del male.
Oggi l’Ue, che con un cinismo demoniaco condanna alla fame e alla rinuncia dei diritti interi popoli, ancora una volta ci impartisce lezioni di morale politica, un abbinamento che suona sempre più come un ossimoro. E costretti all’ubbidienza dall’esistenza in vita e nei media del pagliaccio e dal governo dei loro camerieri, dobbiamo subirle. Io personalmente mi chiamo fuori, ma siamo arrivati a questa vergogna perché in troppi invece le meritano.

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domenica 27 gennaio 2013

IL FASCISMO NELL’INCONSCIO DEGLI ITALIANI | Lucia Del Grosso

IL FASCISMO NELL’INCONSCIO DEGLI ITALIANI | Lucia Del Grosso

 Quanto valgono? L’1%, il 3%, il 10%? Non lo so, so solo che per Berlusconi pure per un fottuto 1%, ma  anche meno, anche un solo voto per impedire al centrosinistra di avere la maggioranza al Senato, vale la pena di  sfregiare la giornata della Memoria.
E lo so che l’indignazione non è un sentimento politico, lo ripeto sempre che è un moto dell’anima pre-politico, che ha a che fare con la morale e non con la politica. Ma la morale sta alla base di ogni convivenza civile. Se non esistesse la morale dovresti fare leggi pure per obbligare la gente a dire “buongiorno” e a non essere scostumato. Non c’è nessuna legge che dice che devi aiutare il prossimo, ma una società dove non è riconosciuto e condiviso dai più quest’obbligo morale non è una società, è un branco di belve.

Il cavalier B. e la figura di M. di Alberto Capece Minutolo

Il cavalier B. e la figura di M. «: ". E pazienza, mica possiamo pretendere che Berlusconi abbia letto De Felice, o Cousin o Hobsbawm che abbia un senso della storia che vada oltre il bianco Sarti. E tuttavia, buone cose o meno, il ventennio fascista è stata la cosa più lontana non soltanto dalla cultura di sinistra, ma anche da quel “progetto liberale”   con cui ci ha rotto le zebedei nel corso di due decenni. Con tutto il coro di intellettualini, professorini, giornalistini, onorevolini e cretini che hanno fatto mostra di crederci e che ancora ripetono a pappagallo questo rosario."

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sabato 26 gennaio 2013

Il giorno della debole memoria di Anna Lombroso

Il giorno della debole memoria «: "Grazie al pastrocchio comune e bipartisan sulla fine auspicata delle ideologie che avrebbe messo fine anche alle indesiderate idee, sulla cancellazione delle classi e sull’eclissi degli opposti schieramenti , destra –sinistra se ne è nutrito, alimentato uno solo quello che a un tempo muove lotta di classe, sopraffazione, autoritarismo, annientamento di diritti e certezze, disuguaglianze sempre più profonde.

La destra c’è, eccome e occupa tutto lo spazio anche quello una volta rivendicato da moderati, rivelatisi rapaci e ferini figli di cani rabbiosi, che rendono palese il loro estremismo perverso perfino nell’abuso della definizione di riforme per chiamare l’espropriazione di sovranità, la perdita delle certezze, la lo smantellamento dello stato sociale, briffando la lastra della costituzione e dei diritti come se avesse prodotto troppi esemplari non augurabili e troppi ideali di libertà"

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Da Davos all’Australia, l’ottimismo degli idioti di Alberto Capece Minutolo

Da Davos all’Australia, l’ottimismo degli idioti «: "Petrolio e gas dunque ce ne sono ancora, ma non sono più quelli di una volta, verrebbe da dire. Non sono più la fonte di energia facile e relativamente poco costosa che conoscevamo, nonostante tutti i tentativi di fingere il contrario. L’unica cosa che è davvero aumentato è l’impatto ambientale che diventa insostenibile man mano che si raschia il fondo del barile. Tuttavia invece di sviluppare tecnologie nuove e fonti rinnovabili, siamo continuamente raggirati da chi difende non tanto i carburanti fossili di per sè quanto le rendite di posizione, la struttura di potere cui essi fanno riferimento e l’ideologia che la sostiene. Poco importa se avveleniamo il pianeta e ci esponiamo a una futura feroce battaglia per il poco rimasto. L’importante è essere ottimisti a ogni costo. come gli idioti."

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venerdì 25 gennaio 2013

NELLA GIORNATA DELLA MEMORIA, IL RICORDO DEI RAGAZZI DI VILLA EMMA.. « Il Malpaese

NELLA GIORNATA DELLA MEMORIA, IL RICORDO DEI RAGAZZI DI VILLA EMMA.. « Il Malpaese: "Domenica 27 dicembre e’ la Giornata Mondiale della Memoria , la data in cui le truppe dell’ Armata Rossa sovietica abbatterono i cancelli di Auschwitz . Che questo giorno non venga ricordato solo per lo sterminio degli ebrei ma soprattutto a chi, ancor oggi , a tanti anni di distanza, inneggia ad una razza superiore, dimenticando che l’unica razza delle persone e’ quella umana !!"

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mercoledì 23 gennaio 2013

Mps, la mia banca è differente di Anna Lombroso

Mps, la mia banca è differente:

Si sa i kapò crescono nei lager, gli impiegati zelanti dove c’è più miseria e l’unico diritto che resta è quello di conservarsi ad ogni costo l’occupazione, che ha preso le sembianze di una elargizione che bisogna meritarsi con la fidelizzazione e l’assoggettamento. E anche questo è frutto di quella pervicace politica, di quel sistema di governo ispirati all’alimentazione dell’inimicizia, alla rottura dei fronti, al nutrimento della diffidenza e dell’ostilità, per dividere, per mettere lavoratori contro altri lavoratori, vittime contro altre vittime, cittadini contro altri cittadini, perché nella miseria economica e morale, tutti diventano “altri”, tutti rappresentano un pericolo, una minaccia a possessi ormai miserabili, a privilegi ormai risibili, diventati irrinunciabili quanto non sembrano esserlo più i diritti.


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martedì 22 gennaio 2013

Thyssen, l’ultimo oltraggio di Anna Lombroso

Thyssen, l’ultimo oltraggio:


Ricordiamoci di chi  vanta come gloria nazionale un’industria che è diventata una fabbrica di indegne cancellazioni di garanzie, libertà e diritti, ma soprattutto di annientamento del lavoro, della competenza, dell’innovazione, della ricerca e della tecnologia, e di chi indica come manager esemplare un dirigente che ha come unico obiettivo l’arricchimento degli azionisti, l’accrescimento della liquidità anche sfruttando i fondi previdenziali e sanitari delle maestranze, in modo che approfittarsi sia doppio e ancora più sfrontato.
Ricordiamoci di chi ha lasciato soli i lavoratori e anche i magistrati che ne difendevano i diritti, in modo che fossimo tutti più soli davanti all’ingiustizia.


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Colosseo, ab urbe recondita di Anna Lombroso

Colosseo, ab urbe recondita «

Proprio nei giorni scorsi è stata ricordata un figura leggendaria eppure rimossa, quell’Ernesto Nathan, personalità estemporanea e anomala, sindaco ebreo, massone e molto mazziniano giustamente definito un incidente eretico lungo una vicenda cittadina costantemente caratterizzata dalla subalternità alla rendita e alla speculazione, e connotata dalla subordinazione al comando vaticano, quello più temporale che spirituale. Unico, salvo le più prudenti parentesi delle giunte rosse tra gli anni settanta e ottanta, con i sindaci Argan, Petroselli e Vetere, a cercare di fronteggiare e contrastare il sistema rapace di potere capitolino. Parentesi eroiche, ma inani, se oggi Roma è l’allegoria dell’avvitarsi della storia sul perenne conflitto tra potere della proprietà, del profitto, del mercato e sfruttati, cittadini, popoli espropriati di beni e diritti. Eppure le differenze ci sono eccome, se mettiamo a confronto il tenace programma di estensione del sistema scolastico comunale sviluppato da Nathan alla demolizione della scuola pubblica odierna, o la lungimiranza delle politiche urbanistiche di cent’anni fa, con la consegna della città “moderna” a immobiliaristi e finanzieri, potentati politici e faccendieri d’ogni categoria. 

«Vendola firma per tornare all'articolo 18 degli anni di piombo»: bufera sulle parole di Albertini - Milano

Quello che conta è sbugiardare questa operazione di vergogna e di menzogna, degna espressione di chi la lotta di classe l’ha invece riaperta e la applica quotidianamente, ma dall’alto verso il basso. (Alessandro Gilioli)

«Vendola firma per tornare all'articolo 18 degli anni di piombo»: bufera sulle parole di Albertini - Milano:

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Buon Natale da Weimar di Alberto Capece Minutolo

Buon Natale da Weimar «: "nessuno si dimette più da italiano perché si parla di ipotetiche salvezze e perché lo stile è giusto e non sguaiato: siamo inguaribili stilisti che spaccano il capello in quattro per un galantuomo come Ingroia, dando per scontato il diritto al seggio di qualsiasi grassatore. Ma sotto lo stile c’è poco o nulla e così non ci accorgiamo di essere ormai in piena repubblica di Weimar che appunto terminò con l’avvento di economista nominato direttamente dal presidente della Repubblica e basato sull’appoggio del centro cattolico e su quello per quanto esitante dei socialdemocratici perché occorreva pagare i debiti di guerra in piena crisi economica e basato sull’idea, in linea con le teorie economiche liberali, secondo cui una minore spesa pubblica avrebbe avviato la ripresa economica. Così Brüning tagliò drasticamente le spese statali. Dopo di lui il diluvio nazista."

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Mega copyright di Alberto Capece Minutolo

Mega copyright «: "Ora abbiamo  la tecnologia per rendere il supporto materiale inutile o comunque marginale il che dovrebbe portare a profonde revisioni a cominciare dalla durata stessa del copyright e ad accostarsi ai concetti del Copyleft. Invece assistiamo ad un arroccarsi sulla difesa del supporto materiale che è poi l’origine dei soldi e del potere culturale  dei “produttori” in una situazione tecnologica dove tutto questo ha pochissimo senso e tende ad uccidere la creatività  Anche perché insieme all’ “oggetto”  sta lentamente perdendo terreno il concetto di possesso in favore di quello della fruibilità. Cosa questa che insieme alla crisi economica e di immaginazione è il vero motivo di caduta degli affari delle major."

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Il listofante di Alberto Capece Minutolo

Il listofante «: "Questo è il Paese. Quello dove ogni menzogna ci può essere raccontata senza suscitare l’indignazione che ci si aspetterebbe. Dove un ex sindaco di Milano, gay in semisegreto si oppone ai matrimoni gay. E’ il Paese dove un intero ceto politico ha permesso lo scempio dell’Ilva, dove i soi disant di sinistra votano chi ha buttato nel cestino l’articolo 18 per impedire che vinca chi straccerebbe l’articolo 18. Un paese di tifosi e di clientes, magari a loro insaputa, nel quale si assiste anche alla protervia di “uomini nuovi” in caccia da anni di una candidatura nelle più diverse formazioni e il cui unico scopo è approdare in Parlamento grazie a una visibilità strappata con le unghie e con i denti quando va bene, dicendo peggio ciò che dicono meglio migliaia di altri per puro spirito di convinzione. "

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lunedì 21 gennaio 2013

Il festival della lista di Anna Lombroso

Il festival della lista:

La società per essere civile dovrebbe spegnere la tv e guardare ad altro, agli atti, alla volontà manifesta di muovere critica e fare opposizione a un disegno quasi unanimemente descritto come inevitabile fino a diventare desiderabile. Non si era detto che cambiare si può?

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sabato 19 gennaio 2013

R-ESISTENZA: I pm che incidono sul voto di Rita Pani

R-ESISTENZA: I pm che incidono sul voto: "E ogni giorno sentiamo parole lanciate col megafono mediatico, che se ci ricordassimo di quanto potremmo essere intelligenti, volendo, gliele ributteremo tutte indietro anche a quel giullare che non mi ha mai fatto ridere, che porta in giro il suo Tsunami tour, con onde anomale di cazzate cosmiche, una al giorno per far effetto sui poveretti che proprio non ce la farebbero a sopportare la fatica di pensare. Pensare a un Italia senza il sindacato … e per sindacato non intendo quelli che si sono “normalizzati” ma quelli che sono rimasti fedeli al senso della lotta operaia, che ci aveva portato ad avere lavoro e salario insieme ai diritti. Per sindacato non s’intende la feccia berlusconista che ha svenduto lo statuto dei lavoratori a Marchionne, ma tutte quelle donne e quegli uomini che senza megafoni combattono giorno dopo giorno per salvare almeno la dignità, e che aiutano l’operaio o il lavoratore a non smettere di sperare."

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R-ESISTENZA: I pm che incidono sul voto di Rita Pani

R-ESISTENZA: I pm che incidono sul voto: "E ogni giorno sentiamo parole lanciate col megafono mediatico, che se ci ricordassimo di quanto potremmo essere intelligenti, volendo, gliele ributteremo tutte indietro anche a quel giullare che non mi ha mai fatto ridere, che porta in giro il suo Tsunami tour, con onde anomale di cazzate cosmiche, una al giorno per far effetto sui poveretti che proprio non ce la farebbero a sopportare la fatica di pensare. Pensare a un Italia senza il sindacato … e per sindacato non intendo quelli che si sono “normalizzati” ma quelli che sono rimasti fedeli al senso della lotta operaia, che ci aveva portato ad avere lavoro e salario insieme ai diritti. Per sindacato non s’intende la feccia berlusconista che ha svenduto lo statuto dei lavoratori a Marchionne, ma tutte quelle donne e quegli uomini che senza megafoni combattono giorno dopo giorno per salvare almeno la dignità, e che aiutano l’operaio o il lavoratore a non smettere di sperare."

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Trucco e parrucco del montiano doc di Anna Lombroso

Trucco e parrucco del montiano doc:
Si collocano ben bene nella più cupa era feudale, quando la “nobiltà” dei pochi, la superiorità dei padroni era segnata dalla ferocia, quando la propensione era per la crudele arte della guerra, quando la mutilazione dei prigionieri doveva essere un “raro piacere”, quando la sopraffazione era necessaria per sancire l’altera preminenza dei potenti.

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venerdì 18 gennaio 2013

Imposimato: vietato parlare del manovratore di Alberto Capece Minutolo

Imposimato: vietato parlare del manovratore «: "Il fatto invece paradossale è che per un anno abbiamo attribuito a un valoroso partecipante di queste massonerie del denaro la figura di super partes e ci si avvia a premierarlo o a sub premierarlo con l’enfatica partecipazione del centro sinistra. La circostanza tragicomica è che la terza repubblica potrebbe essere proclamata da chi in qualche modo ha avuto contatti con quel maestrom di pensieri e di reazione che è mischiato alle lunghe notti della Repubblica. Il grottesco è che le parole di Imposimato meritino solo il silenzio di media che sparano in prima pagina qualsiasi miserabile ruttino politico, ma si ritraggono se devono dare davvero fastidio al potere"

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Contro il liberismo. Voci dalla Gran Bretagna di Alberto Capece Minutolo

Contro il liberismo. Voci dalla Gran Bretagna «:

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giovedì 17 gennaio 2013

CHE NOIA, CHE BARBA, CHE NOIA LE TASSE | Lucia Del Grosso

CHE NOIA, CHE BARBA, CHE NOIA LE TASSE | Lucia Del Grosso

 C’è una sproporzione scandalosa tra il rilievo dato nella discussione politica alle tasse rispetto ai temi del lavoro. Come se non ci si accorgesse  che il poveraccio con moglie e due figli precari o disoccupati dentro casa, magari pure cassintegrato o licenziato, sta diventando la fotografia dell’Italiano medio. Per lui il problema dei problemi non sono le tasse (semmai sono le tasse che i più fortunati non pagano per fornirgli un’adeguata rete di protezione sociale), ma il lavoro che non c’è. O che quando c’è è malpagato: l’Italia non brilla nella graduatoria europea dei trattamenti salariali. Forse se in quella casa lavorassero tutti al poveraccio non peserebbe pagare il giusto, a patto che chi ha più di lui paghi più di lui. Non gli peserebbe pagare l’IMU, purché riformulata in termini più progressivi. E detto questo si passerebbe a trattare la madre di tutti i problemi: il lavoro.  Ma la nostra informazione sconta una pesante sudditanza culturale verso le parole d’ordine della destra. Compresa quella rivoluzionaria in cachemir con contratti miliardari e in ansia da share – quella che invita in trasmissione un vecchio trombone travestito da cameriera che spolvera i mobili, e lo mette a confronto, per perfezionare il capolavoro, con una venditrice di armi che ha dichiarato guerra all’euro – Perché tutta l’informazione in Italia, anche quella che si è messa il pennacchio dell’informazione di vera opposizione, è contigua con la destra, sogna i suoi stessi incubi e parla la sua stessa lingua, a volte nemmeno con parole diverse. 

mercoledì 16 gennaio 2013

Ma che Fai? In lista con Attila di Anna Lombroso

Ma che Fai? In lista con Attila:
Si vede che facevamo bene a pensar male: avevamo ragione a ritenere che per la classe dirigente la cultura sia tema per signore dedite alla beneficenza, che quando scoprono passatempi più gratificanti passano dalla difesa del paesaggio all’apparentamento con Attila, quel Monti che in questo anno, pensando all’Ilva, alla Tav, al Ponte sullo Stretto, alla “conservazione attiva del territorio”, alle smart city all’Aquila e al disprezzo per le geografie ferite del territorio, deve aver dimenticato di essere un autorevole membro del Consiglio di amministrazione del Fai.
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La rinascita di Berlusconi? Chiedete al Pd e a Monti di Alberto Capece Minutolo

La rinascita di Berlusconi? Chiedete al Pd e a Monti «: "l’ultimo favore che il centro sinistra sta facendo a Berlusconi: dopo averne seguito le orme sulla precarizzazione del lavoro, dopo avergli lasciato intatto il conflitto di interesse, aver inciuciato su tutto il possibile tranne che su Ruby, adesso sta facendo la respirazione al tycoon in stato di morte apparente, lasciandogli il completo monopolio delle critiche ormai più che ovvie a quest’anno di disastri. Eh già, invece di dire resistenza, resistenza, resistenza adesso vogliono desistenza, desistenza, desistenza. In nome dell’astinenza."

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martedì 15 gennaio 2013

Melfi, il carburante della Fiat è la cassa integrazione di Anna Lombroso

Melfi, il carburante della Fiat è la cassa integrazione «: "Eppure hanno voluto crederci allo sfrontato venditore di cattive auto, nuove ma abusate, come abusato è stato il lavoro, i diritti, la dignità, come hanno voluto credere  a Monti e ai suoi brutali pacchetti penitenziali: i Crescitalia, le liberalizzazioni, i Salvitalia, le semplificazioni, edifici con le fondamenta marce già ridotte in macerie, quelle dell’occupazione, della sanità, dell’istruzione, dell’università, del territorio, sulle quali si tira su l’arco di trionfo dell’irreparabile iniquità, del debito pubblico incolmabile anche grazie al fiscal compact, del pareggio di bilancio, delle regalie a banche imprudenti e impudenti, del saccheggio delle Casse Depositi e Prestiti, degli investimenti per mantenere gli sleali parassiti che vivono alle spalle di grandi opere irrealizzabili."

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W il voto inutile di Alberto Capece Minutolo

W il voto inutile «: "C’è chi  straparla di tasse, chi di Europa, chi di schieramenti: ma è pura politica di evasione perché ciò che è stato firmato a Bruxelles cioè il fiscal compact e il Mes, ciò che hanno fatto alla Costituzione con l’articolo 18 e il pareggio di bilancio obbligatorio ci condannano a una lunga agonia, all’assenza di risorse per un improbabile rilancio e persino per il mantenimento dell’esistente . E’ questo il penoso silenzio che incombe appena dietro al brusio di una campagna elettorale vuota e guidata da fuori, di una politica che ha abdicato a se stessa."

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E adesso dirottiamo il tram di Anna Lombroso

E adesso dirottiamo il tram:

Viene anche da dire ma che povera democrazia è anche quella che ha bisogno di piazzare sui manifesti il faccione di guardiani e poliziotti messi a fare la guardia alla richiesta di legalità, messi a testimoniare da addetti ai lavori della condanna alla corruzione blandita e sostenuta finora, anch’essa come sistema di governo, temi designati come marginali, ma invece certamente centrali nella difesa del sogno di democrazia che in troppi hanno contribuito a spezzare e che possono ristabilire quel patto fiduciario che si è rotto tra italiani e stato, tra popolo e istituzioni.

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lunedì 14 gennaio 2013

Disoccupati e sinistra narrante di Alberto Capece Minutolo

Disoccupati e sinistra narrante «

 Vendola, puoi chiedere a Imberti e Pasquarelli come “riescano a non vedere il dolore che sta provocando nelle viscere“ degli ex-operai Alfa Romeo? Sarebbe questa l’“offerta alternativa” al duo Monti-Marchionne? Aspettiamo una tua risposta. Ci trovi presso la portineria Sud Ovest dell’Alfa Romeo di Arese dove siamo in presidio dall’11 febbraio 2011. 23 mesi fa. O in Cdf Alfa Romeo, dove siamo al freddo e al buio perché i “padroni” (compresi prossimi senatori di Sel) per scoraggiarci non ci attaccano luce e riscaldamento. Telefax 0244428529 (funziona solo quando attacchiamo il generatore di fortuna).

Il bon ton del compianto di Anna Lombroso

Il bon ton del compianto

È fin troppo facile ricordare come ci sia ben poco di cristiano e compassionevole nel dettare regole pervasive durante tutto l’arco delle nostre esistenze, condizionando scelte e espressioni che riguardano la vita e l’amore che le dà luce e bellezza e nell’imporre cerimoniali e prescrizioni fino alla fine ed oltre. Ed è fin troppo facile voler persuadere chi vuole essere cristiano e esprimere la propria fede con coscienza e compiutezza, del primato che deve avere la fede della cittadinanza, che è fatta di dignità, espressione consapevole del proprio io, rispettosa responsabilità nei confronti degli altri. E che se questo non viene consentito, allora bisogna uscire dai luoghi della Chiesa e delle sue gerarchie per ricostituire una comunità di credenti che sappia essere anche civile e democratica.

domenica 13 gennaio 2013

I toreri infilzati da Silvio di Alberto Capece Minutolo

I toreri infilzati da Silvio «: "La verità di cui molti non si sono resi conto è che la “corrida” nella quale il toro Silvio avrebbe dovuto essere infilzato tra gli olè, non era possibile per il semplice fatto che non c’è alcuna discontinuità di linea politica tra lui e il governo tecnico e che alla fine le agende in campo oggi si differenziano dalla sua perché solo perché non ci sono donnine nude tra le pagine. Gli attacchi, in una trasmissione come quella, potevano essere portati solo alla sua persona e ai suoi stili di vita e di corruttela, al tycoon senza scrupoli, né etica. Ma questo lo sapevamo già, lo avevamo già visto e sentito.

Santoro e Travaglio avevano un compito impossibile: quello di dare il colpo di grazia a un personaggio senza toccare le parti vitali  perché sono le stesse che pulsano ancora oggi,  dentro altre figure, drammi, apparati. L’atto d’accusa sarebbe stato a questa Italia."

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Monti e i Buddenbrocchi de noantri di Alberto Capece Minutolo

Monti e i Buddenbrocchi de noantri «: "come si è visto anche Monti non è il Monti che ci hanno venduto in quest’ anno, ma anche in quelli precedenti: l’etichetta è un bugiardino che nemmeno porta l’avviso che può dare  disturbi anche gravi, oltre a quelli già conosciuti delle precedenti repubbliche come si è visto dai benefici a pioggia distribuiti con legge di stabilità o allo spettacolo grottesto di un aspirante premier che contesta ciò che ha fatto da premier. Il copione della destra è sempre quella, che la interpreti un istrione rotto a tutti i mezzucci oppure il contabile della compagnia preso come sostituzione di emergenza. La commedia continua."

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L’elemosina elettorale di Marchionne di Anna Lombroso

L’elemosina elettorale di Marchionne:
Non ricordo chi ha detto che la politica deve essere produzione di futuro. Se è così il ceto dirigente ha dato da tempo le dimissioni dalla politica, rifiutando ad un tempo profezia e utopia, renitente anche solo a vedere, a guardare. Dobbiamo ricominciare a vedere noi: una volta si chiamava vigilanza democratica, sarà bene riprendere quell’esercizio, nei posti di lavoro, nelle scuole placate da qualche elargizione, nel reclamare quello che ci spetta, nei consumi, nella difesa del territorio e di quello che è nostro di diritto e in tutti i diritti rubati, nel dire no a chi ci dice che non c’è alternativa nel dire si a chi ce la fa sperare e nel rimetterne insieme i pezzi, insieme.
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venerdì 11 gennaio 2013

Cuocere la Sicilia a microonde: la nuova ricetta di Masterchef of America di Alberto Capece Minutolo

Cuocere la Sicilia a microonde: la nuova ricetta di Masterchef of America «: " la base costituisce in pratica un forno a microonde ( le sue antenne paraboliche potrebbero anche innescare l’esplosione di ordigni in dotazione ad un aereo come sostengono due aziende americane) e una tale densità di emissioni elettromagnetiche è certamente un rischio per la popolazione, come documentato da uno studio del Politecnico di Torino. Naturale che la gente di Niscemi, con il movimento No Muos  non voglia l’impianto. Inoltre è chiarissimo che un simile sistema d’arma sarebbe l’obiettivo prioritario di un ipotetico nemico in caso di guerra. Così la popolazione sarebbe sacrificata in nome di interessi strategici magari del tutto estranei a quelli italiani se non addirittura contrari ad essi."

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L’Europa straccia l’europeista Monti. E Bersani sta a guardare di Alberto Capece Minutolo

L’Europa straccia l’europeista Monti. E Bersani sta a guardare «: "I portatori d’acqua del liberismo stanno cominciando a fuggire dalla nave teorica dove le falle sono ormai troppe; il Portogallo, ormai grecizzato, ha opposto la propria corte costituzionale ai diktat della Troika, primo esempio di una resistenza istituzionale ai massacri inferti; la Spagna è in fibrillazione continua e rischia di disgregarsi sotto gli indipendentismi che rinascono  al solo scopo di fuggire dall’Europa matrigna; in Grecia chi ha sostenuto la mattanza non avrà la minima probabilità di tornare al governo. Così si abbozzano rimedi come quello del salario di cittadinanza che purtroppo in sé possono essere gestiti anche per continuare sulla strada della precarizzazione del lavoro"

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Il reality dei ritratti di Dorian Gray di Anna Lombroso

Il reality dei ritratti di Dorian Gray:
Faccio autocritica: la politica invece c’era, o almeno quello che è rimasto, la scrematura del peggio, l’unto tossico di quella emulsione di slogan, formule gergali, stereotipi cui è stata ridotta, ormai tristemente bipartisan, ma che aveva da parte di un leader restituito al ruolo proprio da chi per venti anni ha omesso di mirare al cuore del conflitto di interessi, delle correità criminali, della personalizzazione di tutto anche della costituzione e che oggi aveva a malincuore passato il testimone a governi altrettanto sprezzanti di regole e del bene comune.

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mercoledì 9 gennaio 2013

Rapidi ed invisibili comprano i sommergibili di Alberto Capece Minutolo

Rapidi ed invisibili comprano i sommergibili «: "Che senso ha dotarsi di sommergibili che non abbiano una funzione strategica? Inutile chiederlo ai vertici militari che si fanno i loro affari in silenzio esattamente come facevano ottant’anni fa. Ed è inutile chiederlo nemmeno ai politici che stanno a questi giochi sottomarini. Rimane il fatto che un altro miliardo verrà buttato dalla finestra, sottraendolo alla scuola, alla sanità, al welfare che evidentemente sono i veri nemici dell’attuale classe dirigente italiana e che vanno affondati. Ecco cosa servono i sommergibili: dritto e sicuro corre il siluro."

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Piovono disoccupati sull’ipocrisia della politica di Anna Lombroso

Piovono disoccupati sull’ipocrisia della politica «: "È contro la legge e non solo quella morale, depredare i cittadini dei beni comuni a fini speculativi, sottrarre risorse a tutela del paesaggio e della bellezza per alimentare opere inutili e dannose. Ma il crimine più infame è l’averci derubati del desiderio del futuro e dell’aspirazione alla felicità, offrendoci in cambio la lotta per una misera sopravvivenza, la paura per una incertezza, che sfrontatamente definiscono desiderabile rispetto al “peggio”, la persuasione che si debba essere assoggettati alla rinuncia e al sacrificio di diritti e dignità, perché è preferibile un presente lugubremente conosciuto a un domani ignoto. Ma guardate che quel domani se ci proponiamo di farcelo da noi, potrebbe anche essere luminoso e bello e comunque “nostro”."

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R-ESISTENZA: Grottesco e fatiscente di Rita Pani

R-ESISTENZA: Grottesco e fatiscente: "Quale altro paese avrebbe potuto tollerare non solo la sospensione della democrazia, ma peggio, quella del tempo? Sembra di essere tornati indietro così che si potesse cancellare la storia, al punto che oggi, le televisioni che martellano e rincoglioniscono un popolo ormai prono, potrebbero tranquillamente trasmettere le repliche, come un tempo si faceva con le telenovelas sudamericane, che non finivano mai. Tanto, nonostante vent’anni, pure quella faccia è sempre la stessa, forse solo ormai troppo piena di sostanze chimiche che, evidentemente, devono avere recato qualche danno anche alla materia cerebrale."

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martedì 8 gennaio 2013

Fallisce la Richard Ginori: piatti rotti e i cocci della memoria

Fallisce la Richard Ginori: piatti rotti e i cocci della memoria:
Di beni comuni oggi si parla molto, e anche confusamente, finendo per comprendervi tante cose diverse: al primo posto non possono che esservi i beni comuni materiali naturali: terra, acqua, aria, energia. Ma bisogna cominciare a comprendere anche quelli che “fanno” l’identità storica di un Paese e di un popolo: luoghi, paesaggi, monumenti, quelli che oggi vengono considerati come un ostacolo al progresso e allo sviluppo, un lascito indesiderato del passato da superare più in fretta possibile, alienandoli e svendendoli per fare cassa, ma anche perché la mercificazione possa permeare e intridere tutte le relazioni tra individui, persone e natura, uomini e conoscenza. In modo che si sviluppi quel processo pensato per massimizzare e accumulare, sotto forma di capitale e di potere, il valore estraibile dagli esseri umani, dalla natura, dal pianeta, dal sapere, dall’informazione.
Allora forse è il momento di cominciare a pensare in termini di “bene comune” che non è una declinazione al singolare ma un approccio più completo e ideale che riporta all’interesse di tutti, alla sovranità indivisa su un patrimonio che si è ricevuto e si trasmette nella sua integrità arricchita dall’esperienza di una generazione e che passa all’altra come un messaggio di civiltà e umanità.

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lunedì 7 gennaio 2013

R-ESISTENZA: Vuole essere ministro di Rita Pani

R-ESISTENZA: Vuole essere ministro: "Non c’era modo migliore di ricominciare le nostre attività in questo 2013, che con un paio di colossali cazzate.

Temo che il giorno del reset, del vero rinascimento, sia assai lontano, ancora. I nostri osservatori avranno ancora da lavorare, da studiare, soprattutto dopo le elezioni, quando sarà chiaro che assai più della metà degli aventi diritto a legittimare questa ignobile farsa, non si saranno recati alle urne, e gli irriducibili, invece, avranno apposto la loro ics sui simboli di quest’Italia mortificata, con un Sud al quale si può addirittura sputare in faccia con l’abominio della Lista “Grande Sud”. Una sorta di succursale del voto berlusconiano, che candiderà tutta la feccia mafiosa e malavitosa ritenuta impresentabile persino nell’Italia dei furti di lecca lecca e sigarette."

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domenica 6 gennaio 2013

Compiti di democrazia di Anna Lombroso

Compiti di democrazia:

A me personalmente certe acrobazie di Ingroia non piacciono molto, considero il coatto riconoscersi in un premier una forzatura ideale, psicologica e morale oltre che costituzionale, penso che la vanità in politica sia un utile motore ma preferirei l’ambizione di fare e basta, le esperienze già verificate di magistrati prestati alla politica non sono incoraggianti, miserabili esperienze personali a volte mi avrebbero tentata a pensare che Berlusconi non avesse proprio del tutto torto a proposito di prepotenze giudiziarie, da un punto di vista cromatico preferisco il rosso deciso alle sinfonie di arancione, ma come ha sottolineato il Simplicissimus nel suo “Basta professori anche a sinistra”, vale la pena di provarci.

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R-ESISTENZA: Nonsenso civico di Rita Pani

R-ESISTENZA: Nonsenso civico: "Si affacciasse dal mio balcone, il Professore, prima di venire a parlarmi di senso civico. Guardasse la spazzatura che invade le strade, le piazze e i cortili di una città qualunque di un sud dimenticato, prima di chiamare me alla scelta responsabile. Comprendesse come quella spazzatura rappresenti esattamente un nuovo modello di inciviltà, creato da chi per anni ha depredato le casse dello stato, fottendosene dei cittadini, delle leggi, delle regole e dello stato.

Salga su un treno (uno di quelli per i comuni mortali) faccia un giro tra la vita quotidiana delle persone che non si vedono, di coloro che pare non esistano, ignorati anche dalla fatica dei nostri miserabili sguardi, e poi ci richiami un’altra volta al senso di responsabilità."

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Insalata marò e Monti di Alberto Capece Minutolo

Insalata marò e Monti «: "dapprima abbiamo tentato l’argomento  oggettivamente non più praticabile della competenza visto che i marò erano già stati fermati e che oltretutto nello stato interessato erano imminenti le elezioni, con tutto quello che ciò implicava. Poi abbiamo costruito la tesi dell’innocenza, cosa talmente debole che ci ha alienato tutti i possibili appoggi internazionali: gli stessi militari avevano ammesso l’errore. Ora scopriamo che le argomentazioni su cui si basava questa stravagante difesa erano frutto di considerazioni e deliri di un falso ingegnere appartenente a Casa Pound. "

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