lunedì 10 settembre 2012

Pompei, dopo il Vesuvio, il governo di Anna Lombroso

Pompei, dopo il Vesuvio, il governoTanto che se per caso si imbattono in un tecnico – vero – lo mettono da parte, per non cadere in tentazione di compiere scelte competenti e efficienti poco congrue con il delirio compulsivo e distruttivo, che sta muovendo le politiche economiche del mondo.
Da molte parti si è denunciato che tra le aberrazioni paradossali del governo tecnico di Mario Monti rischia di esserci la massiccia espulsione dei saperi tecnici dai ministeri, affidati al borioso controllo dispotico della casta burocratica e di “chiamati” provenienti dalla società incivile dei manager. La spending review ha infatti stabilito che i comitati tecnico-scientifici ministeriali in scadenza vengano soppressi: il che ha provocato la morte di tutti quelli del ministero per i Beni culturali, campana a martello che sembra annunciare l’eutanasia del dicastero, sommessamente e sobriamente promossa dallo stesso Ministro. L’estremismo contabile della spending review dà il colpo di grazia a un sistema già in agonia: soprintendenze massacrate nell’organico, tutela sacrificata al marketing della valorizzazione, finanziamenti sempre più ridotti, ministri incompetenti e ideologizzati, vocati al sacrificio dei beni pubblici e della loro tutela, anzi intenti alla loro distruzione. Così che una volta volontariamente compromessi, li si possa consegnare in affidamento totale e perenne ai privati.
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