giovedì 6 settembre 2012

Prima vittima della riforma del lavoro. E la Cisl finge indignazione di Alberto Capece Minutolo

Prima vittima della riforma del lavoro. E la Cisl finge indignazione «Si, avete letto bene, proprio quella Cisl che per prima ha calato le braghe e che quasi quasi sembrava entusiasta: adesso fa finta di non capire che “motivi economici” o “oggettivi”  non significa affatto che un’azienda debba essere in crisi. Può invece riferirsi a mille cose: che una certa mansione non serve più, che si vuole ridurre l’organico per far salire il titolo in borsa, che si cerca maggiore concorrenzialità, che si desiderano maggiori profitti per i proprietari e gli azionisti, che vuol delocalizzare, che un dipendente ti sta sulle scatole e hai solo quella scusa per mandarlo via. La mancetta delle 15 o 24 mensilità non è certo una difficoltà, anzi è una manna in vista dell’impossibilità pratica di un reintegro.

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