giovedì 6 settembre 2012

La fila del suddito di Anna Lombroso

La fila del sudditoAccidenti a me che per passare il tempo mi ero messa a leggere l’ormai irriducibilmente senescente Bauman su Repubblica, con le sue improbabili teorie sull’ordine dell’egoismo che ha preso il sopravvento sull’ordine della solidarietà, indotto dalla fine della condivisione dei “luoghi” e degli spazi del lavoro. Come se la lotta di classe e lo sfruttamento avesse come unico teatro la fabbrica o il grattacielo in vetro delle multinazionali, come se la sopraffazione si misurasse solo nello smantellamento delle garanzie nelle relazioni industriali. Tutte sacrosante considerazioni, ormai però oltrepassate dalla fine della democrazia, dalla erosione di tutti i rapporti che regolano la polis, dalla estensione del ricatto della necessità, dell’egemonia della minaccia, del sopravvento dell’incertezza in ogni contesto. In modo da annientare critica, anestetizzare ribellione, spegnere disubbidienza, coltivando invece rancore tra simili, erodendo vincoli e sodalizi, determinando inimicizia e ostilità anche tra vittime.

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