venerdì 12 ottobre 2012

R-ESISTENZA: Poliziotto buono e sbirro cattivo di Rita Pani

R-ESISTENZA: Poliziotto buono e sbirro cattivo Quel che so non è tanto quel che ho visto nel filmato più cliccato, ormai, di un filmetto divertente su YouTube, ma quel che ho sentito: “Io sono un ispettore di polizia, lei non è nessuno.”
Dice molto di più di quanto espresso in così poche parole questa frase, dice per esempio il pericolo che tutti noi corriamo. Dice l’arroganza data dalla quasi certa impunità, insegnata in Italia dalla scuola Diaz, dall’omicidio gratuito di Federico Aldrovandi, dagli operai feriti in corteo, dalle vecchie pestate sui binari dei treni in Campania, da un sacco di piccoli e grandi episodi che ci hanno fatto indignare, sì, ma che a volte nemmeno vengono rilanciati dalla stampa ormai impegnata a sopire le coscienze più che a tenerle sveglie e allarmate.
Mi fa paura l’ignoranza di una donna che si fa scudo di una divisa, che  impone il suo presunto potere, scordando quale dovrebbe essere il suo ruolo funzionale alla società. Temo di poterne incontrare anche io, domani, uno nella mia strada, perché magari rivendico un diritto o peggio in un momento di mancanza dei miei doveri. Con che animo dobbiamo fermarci a un posto di blocco, o a chi dobbiamo dar conto quando in una stazione ferroviaria, per esempio, questa gente ci viene incontro con cani al guinzaglio che pesano più di me?

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