giovedì 4 ottobre 2012

Il gioco delle tre carte e l’epitaffio del Pd di Alberto Capece Minutolo

Il gioco delle tre carte e l’epitaffio del Pd « Le “tensioni identitarie” veltroniane nascono proprio dal fatto che il Pd non è stato affatto l’inizio di qualcosa di nuovo, ma il contenitore dove un vecchio mondo incapace ormai di sognare di progettare, si è accomodato come su un divano dove bastava essere contro qualcosa senza più aspirare ad essere per qualcosa. Un lussuoso cimitero di elefanti che ha poco a che fare con l’età anagrafica, ma molto con la resa di qualcuno, la rampante ignoranza di altri, la perdita di senso di altri ancora e la rendita, lo scambio di piccolo e grande potere per tutti. Però sarebbe un errore pensare che questo processo di desensibilizzazione politica abbia riguardato solo i vertici, ha invece coinvolto i quadri e parte dell’elettorato. Le recenti performances  berlusconiane di Renzi sono applaudite dai feroci antiberlusconiani di qualche mese fa, difensori a tutta prova della 194 contro l’intrusione dei teocon, ora teoconeggiano e delibano anche le più fetide  bugie, gente che gridava alla rivolta se si fosse toccato l’articolo 18 ora si consola facendo finta che il suo massacro sia stato una necessità. Quasi quasi si direbbe che si teme l’astinenza da menzogna.

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