martedì 30 ottobre 2012

Dal “vaffa” al burocratese: ovvero Starace a 5 stelle di Anna Lombroso

Dal “vaffa” al burocratese: ovvero Starace a 5 stelleLa “bonifica” del fascismo, quello di allora, curò particolarmente l’etichetta linguistica e semantica per introdurre il suo purismo, che si sa erano tempi di razze pure, tanto che vennero proibite le incursione e le prese in prestito dai dialetti e i “forestierismi”, introducendo acrobatiche sostituzioni: ragazzeria per garconnière o arlecchino al posto di cocktail, e virando in uno spericolato recupero della romanità, Littoria e Mussolinia. E mettendo al bando il lei, considerato “residuo del servilismo italiano verso gli invasori stranieri ed espressione di snobismo borghese” ed anche “aberrazione grammaticale e sintattica… spagnolismo… prodotto del cortigianismo … servilismo e goffaggine, auspicando un ritorno al “tu” espressione dell’universale romano e cristiano e al “voi” segno di rispetto e di riconoscimento di gerarchia”.
Forse i nostri nonni e i nostri padri erano più ironici dei giornalisti del Corriere e più lungimiranti degli attuali ministri, se circolò un geniale motteggio: “da oggi vietato parlare Galileo Galilei: si dovrà parlare di Galileo Galivoi”.
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