lunedì 8 ottobre 2012

MERITO E GIUSTIZIA SOCIALE | Lucia Del Grosso

MERITO E GIUSTIZIA SOCIALE | Lucia Del Grosso Il problema è che “merito” è una parola troppo poco definita per “meritare” di stare a fondamento di un programma di governo. Perché il merito non è valutabile in astratto, ma ha una dimensione sociale sulla quale Renzi non sembra riflettere abbastanza. Il merito non è mai competenza “neutra”, ma è riconosciuto in base ai valori dominanti della società. Se questa è avvelenata da una competitività estrema il merito premierà certamente i bravi, ma tra questi i più aggressivi, se invece la società coltiva valori di solidarietà premierà i più cooperativi e interattivi. Per fare esempi spiccioli: se l’obiettivo è far fare cassa al Comune con le multe sarà premiato il vigile più fetente, se invece è la vivibilità sarà premiato il più gentile e soccorrevole; se in ospedale si tagliano i posti di lavoro sarà riconosciuto bravo l’infermiere che si sbriga prima a fare le iniezioni e a dare le pillole, se invece non massacriamo troppo la sanità il meritevole sarà quello che si dimostrerà più sensibile ai disagi dei malati.  Quindi sbattere lo slogan MERITO su un camper non significa niente se non si dice rispetto a quale idea di società, lo si può pure cancellare e si passa agli altri punti del programma.

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