sabato 3 novembre 2012

I guardoni di morte a Venezia di Anna Lombroso

I guardoni di morte a VeneziaA Venezia, dove non si realizzarono i progetti di Kahn, di Wright, di Le Corbusier si sperimenta la propagazione dell’offesa ai centri storici, all’identità urbana, alla bellezza, tramite pacchiani prodotti di una malintesa modernità perentoria, screanzata e volgare: l’intrusione dell’albergo di Piazzale Roma, il primo edificio nuovo sulle sponde del Canal Grande da un secolo a questa parte, il cui progettista è tal Antonio Gatto, membro della Commissione di Salvaguardia in rappresentanza del Comune; o la torre Lumière del “couturier” francese, paragonato da Zaia a Lorenzo il Magnifico; o il progetto di trasformazione del Fondaco dei Tedeschi, con sopraelevazione, mega-terrazza con vista su Rialto e scale mobili; o la speculazione del Quadrante di Tessera (due milioni di metri cubi di costruzioni) e della relativa metropolitana sublagunare.

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