domenica 19 agosto 2012

Lo smemorato di Repubblica, ovvero Eungenio Scalfari «

Lo smemorato di Repubblica, ovvero Eungenio Scalfari «: "È però l’ultima riflessione “non inerente” ad essere odiosa: Scalfari parla di Falcone cercando di fargli dire ciò che da vivo non ha mai detto, richiamandone poi la morte tragica e ancora senza mandanti. Falcone non ha rinviato per niente il momento di occuparsi delle connessioni tra mafia e politica: è stato fermato col sangue, come Borsellino, su quella soglia che ancora oggi imbarazza fino a creare conflitti di attribuzione. La morte di Giovanni Falcone parla in modo assordante della verità negata, trasfigurata, ricostruita e misconosciuta che oggi è affidata ai giudici di Palermo, ancora inopportuni e isolati come Falcone e Borsellino. Ma questo Scalfari non lo ricorda più."

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