venerdì 31 agosto 2012

La terra lieve del cardinale Martini sia scelta e diritto «

La terra lieve del cardinale Martini sia scelta e diritto «Martini, voce fuori dal coro, manifestò profondo rispetto per chi aveva chiesto «con lucidità» la sospensione delle terapie di sostegno respiratorio, in un contesto in cui la scienza richiede “un supplemento di saggezza” per non prolungare la sofferenza. Il cardinale dava grande importanza alla volontà del malato, sollecitando l’adozione di «una normativa che da una parte consenta di riconoscere la possibilità del rifiuto delle cure, in quanto ritenute sproporzionate dal paziente, dall’altra protegga il medico da eventuali accuse, come omicidio del consenziente o aiuto al suicidio»: una teorizzazione laica, nel senso più limpido del termine, del principio di autodeterminazione responsabile.
Le fini distinzioni giuridiche tra terapie di sostegno vitale, ritenute doverose, e accanimento terapeutico, considerato come un proseguimento innaturale della vita, si scontrano di fronte alla ferma dignità del rifiuto delle terapie da parte del paziente consapevole: parlando di Welby, Martini ha parlato di se stesso.
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