quattro o cinque persone di Roma, dovranno recarsi dal Presidente della Repubblica, perché imponga alla magistratura di annullare il proprio discutibile lavoro, e che anzi sancisca che a me nessuno può toccarmi, così come è giusto che sia, nel rispetto di quella citazione che a lettere cubitali, deride ogni aula di Tribunale.
LA LEGGE È UGUALE PER TUTTI, e quindi io non voglio che per me sia diversa da come è intesa, o s’intende per altri cittadini italiani, siano essi mafiosi, pedofili, debosciati, bugiardi, corruttori, evasori fiscali. TUTTI significa TUTTI, e quindi anche IO.
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