lunedì 25 marzo 2013

Diritti persi in un bicchier d’acqua di Anna Lombroso

Diritti persi in un bicchier d’acqua |: "Insomma non è malizioso sospettare che a troppi l’acqua non piaccia liscia o naturale, che la preferiscano gasata, effervescente grazie a quel gas esilarante che si chiama guadagno privato, si, privato, parola la cui radice è la stessa di privilegio. Perché per il pensiero unico che guida l’economia, è inaccettabile l’esistenza di un bene pubblico, comune a tutte le persone: minaccia la loro superiorità, il loro diritto inalienabile al possesso esclusivo di ciò che invece è collettivo, generale, universale. Che non siano davvero interessati all’efficienza, alla qualità oltre che alla quantità, all’equo accesso è dimostrato dagli effetti accertati dei processi di liberalizzazione avviati in altri Paesi. "

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