L’umanità di Eluana:
Nel suo recente e luminoso testo “Il diritto di avere diritti”, Rodotà ricorda un corso di diritto civile dell’Ottocento, di Aubry e Rau, che a proposito di “patrimonio del proletariato” scriveva che ogni persona “ha necessariamente un patrimonio, anche se effettivamente non possiede nulla”. Quella ricchezza risiede nei diritti, nei doveri, nella possibilità di accedere a qualsiasi bene, di agire nella socialità. Ed è quella ricchezza che ostinatamente ci vogliono togliere secondo le leggi scritte e non dettate da una ideologia che combina due teocrazie, religione e mercato, improvvidamente, iniquamente e non casualmente alleate in una fase di crisi che coinvolge ambedue, per l’eclissi del sacro e per l’indole suicida del capitale.
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