venerdì 1 febbraio 2013

I cortigiani di Versailles: la sinistra dell’ancien regime di Alberto Capece Minutolo

I cortigiani di Versailles: la sinistra dell’ancien regime «

L’altro giorno in un post sulla risibile feticistica europea (qui) avevo riportato una frase clou di Monti, cui nessuno ha naturalmente fatto caso: ”Siamo a tal punto dominati dal riflesso nazionale da sentire più vicini individui ideologicamente contrapposti a noi, ma che vivono nel nostro Paese di origine”. Nessun  raffinato intellettuale della sinistra nominale ha notato come questa uscita rassomiglia in modo inquietante al pensiero delle classi nobiliari dell’ ancien regime. Nelle “Origini del totalitarismo” Hannah Arendt scrive che gli appartenenti alla classe dominante “non si consideravano rappresentanti della nazione, ma come una casta con molti più contatti con i loro eguali di altri popoli, che non con i loro compatrioti”. E appena l’anno scorso un membro dello staff repubblicano di Romney, Mike Lofgren, ha sostenuto che “le élite ricche di questo paese hanno molto più in comune con le loro controparti a Londra, Parigi, e Tokyo che con i loro concittadini americani … i ricchi si scollegano dalla vita civile della nazione e da ogni preoccupazione per il suo benessere, se non come luogo dove fare bottino”. 

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