lunedì 12 dicembre 2011

La posta del cuore xenofobo «

Per gli struzzi non importa se gli “stoccati” nelle discariche disumane a ridosso di quartieri commercialmente poco ambiti, in un contagio di sommersione e emarginazione, siano italiani da generazioni, o scampati da guerre sconosciute in luoghi terribili e televisivamente familiari, Mostar, Srebrenica. Tutti uniti nella lotta contro i sorci e nella condanna ad esserlo loro stessi. Gente di serie B, ultimi degli ultimi anche nell’olocausto, costretti a misconoscere l’istinto nomade come una colpa e a espiare insieme ai furti e il fastidioso elemosinare anche la macchia di una deportazione “democratica” e di una prigione senza sbarre, delle quali non ci vergogniamo abbastanza.

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