Saviano scopre l’acqua calda, anzi l’hot water: Qualcuno parlando di mafie le ha definite un fenomeno a “sviluppo indisturbato” cui è stata contrapposta l’”inazione ottimale”, limitando il contrasto ad azioni di polizia necessarie, ma non incidendo sull’intreccio che le tiene vive e potenti, quello con la politica, l’economia, la pubblica amministrazione, le istituzioni. Non basta alzare la tela per svelare i retroscena e gli usi delle mafie, occorre dispiegare forza, denuncia e azione per identificare quello che di mafioso c’è nel tessuto sociale del paese: l’inclinazione a affidarsi al potente per essere protetti, per regolare la concorrenza e accedere magari a diritti che diventano sempre di più elargizioni; o ad offrire acquiescenza e ubbidienza in cambio di un qualche distillato di benessere; o a chiudere un occhio opportunista e interessato più che indulgente, sulle pratiche diffuse e generalizzate di comportamento illegale, sempre più tollerato e sempre più imitato.
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