mercoledì 1 maggio 2013

Lavoro, il nostro Bangladesh di Anna Lombroso

Lavoro, il nostro Bangladesh |: "Proprio ieri a margine di un post sulla strage di Dacca dove sono 381 morti operai tessili nel crollo di una fabbrica, sono stata costretta a misurare in alcuni commenti la potenza di quella insidiosa manipolazione della realtà, che conferma la fantasiosa capacità di manifestarsi del razzismo, che discrimina in nome di colore, etnia, religione, ma che ha come filo conduttore l’eterna intolleranza di chi possiede nei confronti di chi non ha, di chi sta più su rispetto a chi viene tenuto sotto, di chi vede in chi non ha nulla una minaccia ai suoi beni e privilegi, sia pure miserabili. L’ antropologia dell’invidia e del risentimento, di chi è nato avvantaggiato e usa le sue prerogative solo per condannare a una perenne marginalità che conferma la sua “superiorità” immeritata si esprime in un meschino realismo, in quel pietismo peloso "

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