Se Mary Poppins e Mago Zurlì vanno alle primarie: Leader dimentichi, divi della banalizzazione, politici proni al realismo o opinionisti praticoni, tutti sono convinti e vogliono convincerci che la lotta di classe è morta perché non ci sono più i contendenti, ridotta a uno stereotipo frusto e arcaico, un vecchiume, un residuato della rivoluzione industriale. Dando così legittimità alla cancellazione di diritti e conquiste, ché tanto non si vedono manifestazioni di massa attribuibili a un “ceto” o partiti di peso elettorale o parlamentare che per statuto o programma li testimonino e difendano. E se le classi non sono “visibili” se la loro lotta è indistinguibile se il loro sangue che scorre è solo morale, allora vuol dire che non esistono più.
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