lunedì 21 novembre 2011

Italia sono anch’io: infanzia violata dalle leggi

È paradossale prima che incivile che una nazione la cui carta costituzionale sancisce il primato dell’uguaglianza e che proclama l’integrazione, nella pratica la renda impossibile. Vogliamo che i bambini rom vadano a scuola, ma permettiamo che le ruspe passino senza pietà sui loro quaderni e sui loro disegni. Vogliamo che mangino i nostri cibi, preghino il nostro dio, venerino il nostro crocifisso, rispettino le nostre leggi, compiano i nostri doveri di italiani. Ma devono aspettare per esserlo e “meritarsi” i nostri diritti.

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