martedì 4 ottobre 2011

Il vandalo Alemanno: la finzione della civiltà

È caricaturale questo senso della difesa a mezzo interdizione di una pretesa unità della nazione da parte del mangiatore di pajata con Bossi, che interpreta così bene, dopo un passato così vivace che gli costerebbe l’auto-interdizione dalle piazze, quel presente di un’Italia “vecchissima e sempre nuova dei furbi e dei servi contenti”, come la chiamava Bobbio, che considera la critica un peccato contro lo spirito della nazione, la discussione un lusso superfluo e morboso, e le dissonanze un male oscuro da mettere a tacere.

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