venerdì 15 luglio 2011

I giochi criminali «

Già molte zone del mondo sono sfuggite alla sovranità degli stati per passare sotto il controllo di veri e propri governi privati alimentati dalla droga e da attività criminali.
È meglio non credere che la loro “classe dirigente” sia costituita da gangster in gessato e sigaro, da manovalanza inconfondibile per feroce rozzezza: sono tra noi con gli abiti formati e l’aria educata di discreti commercialisti, con l’aspetto untuoso di solerti avvocati e probabilmente come in Ecuador con lo sbrigativo piglio di grigi bancari che vogliono fare i “nostri interessi”, perché gli incaricati di mantenere il grande business dell’illecito e dell’illegalità, quando sono confusi i ruoli della stato e del controstato, sono colletti bianchi insospettabili dei quali faremo bene a sospettare, perché nella desolazione della fine dei sogni di crescita e di accumulazione è facile finire nell’incubo del giocatore e dei suoi demoni, più squallidi e banali di quelli di Dostoevskij
I giochi criminali «

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